Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

2 luglio 2017

Passeggiando nell’Eden dei Pirenei


"Ah! Tu veux des torrents, Parisien! Tu veux des gaves, des cascades, des gouffres, des précipices, des émotions! Eh bien, en voilà. Tiens, regarde, penche-toi ici, ici et encore ici
Victor Hugo, Cauterets, agosto 1843

Nel post di oggi vi parlo di alcuni dei più begli spettacoli naturali dei Pirenei, assolutamente da non perdere se doveste programmare un viaggio da quelle parti.
Dei luoghi ad alto contenuto di natura, di verde, di acque sgorganti, di aria pura, di non banale fauna e flora, di panorami a dir poco mozzafiato.


Del resto ci troviamo nel Parco nazionale dei Pirenei, il più visitato dei nove esistenti in Francia, dove si possono trovare più di 350 km di sentieri tracciati e segnalati.
Una delle emozioni più intense, innanzitutto, qui si prova visitando il Pont d’Espagne, uno dei luoghi più visitati dei Pirenei, partendo dalla bella cittadina di Cauterets.


Due parole su Cauterets occorre spenderle perché è un paesino davvero incantevole con tante belle cose da vedere e visitare. Si tratta di una città termale, nota per le sue acque benefiche (la specializzazione è sulla cura delle vie respiratorie e dei problemi reumatologici), circondata da incantevoli montagne (la località è rinomata soprattutto per lo sci di fondo).
Cauterets conserva un'architettura tipica del XIX secolo, con splendidi edifici in stile liberty e Belle Epoque. In tal senso è bellissimo ad esempio l’antico Grand Hotel d'Angleterre, che contiene al suo interno il Museo 1900, con belle collezioni d'arte e di tradizioni popolari. Notevoli anche le Terme di Cesare e il Grand Hotel Continental, con le loro belle facciate espressione del periodo di massimo splendore della cittadina. Tra i visitatori famosi, bisogna menzionare Victor Hugo e anche Santa Bernadette che, a causa della sua asma, soggiornò a Cauterets nel 1858 e 1859.


Da vedere sono anche la vecchia stazione della funivia, costruita dal team di Eiffel e l’antica stazione tranviaria, che ricorda uno chalet di montagna.
Cauterets è nota infine anche per i berlingots, tipiche caramelle colorate utilizzate in passato dagli ospiti delle terme per attenuare il sapore di zolfo dell'acqua, che sono ancora oggi prodotte con metodi artigianali.


Da Cauterets, come accennavo in precedenza, si arriva dopo una facile e piacevole camminata in uno dei più begli scenari naturali che in queste zone si possano ammirare, il Pont d’Espagne. Tale nome si deve al fatto che, alcuni secoli fa, questo ponte si trovava lungo il passaggio di una mulattiera verso la Spagna con la quale vi erano proficui scambi commerciali.


Immersi nel verde, si respira l’aria pura piena di resina e timo; in un'atmosfera di grande silenzio e pace si costeggiano refrigeranti e gradevoli ruscelli fino a giungere al Pont d’Espagne vero e proprio, un posto incredibilmente incantevole.


Le emozioni che si vivono sono quelle che solo la natura può suscitare: delle spettacolari e tumultuose cascate scendono fino a breve distanza dal visitatore, concentrando tutta la forza e l’impetuosità delle montagne dei Pirenei.


Qui, più che mai, l’acqua è regina, è purezza, è forza, è luce, è la “voce” della montagna. Una montagna che ha nel Seigneur Vignemale la vetta più elevata della catena (quasi 3.300 metri).
Proprio di fronte alle cascate, è situato un unico hotel con una splendida vista anche sul parco dei Pirenei. Di notte dall’hotel si sente solo il rumore dell’acqua delle cascate…


In questa zona vi sono tanti altri sentieri piacevoli in mezzo alla natura che offrono ai turisti la possibilità di immergersi in ulteriori paesaggi straordinari.


I boschi verdi e fitti ospitano torrenti rigogliosi, ricche cascate, incantevoli laghetti e prati che in estate si ricoprono di fiori selvatici. Qui flora e fauna (compresi piante e animali rari) vivono felicemente. I camosci e le marmotte poco selvatici si lasciano avvicinare facilmente…


Un’altra zona dei Pirenei da non perdere, non lontana da quella appena descritta, è quella dei cosiddetti “circhi”. Si tratta di enormi pareti naturali costituite da alte montagne che formano una sorta di semicerchio o anfiteatro. E lo spettacolo che offrono è ancora una volta da non perdere.
Uno di questi, anche se meno famoso, è quello di Troumouse nei pressi del quale si può ammirare la chiesetta di Nostra Signora di Héas.


A questo luogo è legata una leggenda che brevemente vi descrivo: due pastori notarono che delle colombe con regolare frequenza si posizionavano in corrispondenza di dove è attualmente collocata la chiesetta. Pensarono che fosse un segno e una volontà della Madonna di far nascere in quel luogo una cappella e fecero quindi erigere una chiesa in quell’esatto punto. Ma quale statua della Madonna metterci dentro? I due pastori pensarono allora di rubare quella della Madonna della Pineta nella regione dell’Aragona dall’altra parte della frontiera. Nel tornare indietro con la refurtiva, si fermarono a dormire in un punto intermedio del tragitto verso casa. Ma i legittimi proprietari, accortisi del furto, riuscirono a trovare le tracce dei ladri e a recuperare la statua, pur non vendicandosi contro di loro e rispettando il loro sonno. Al risveglio fu grande la delusione dei pastori, che tuttavia al posto della Madonna trovarono una ricca fonte e poco dopo una statua altrettanto bella. Quella fu la statua che introdussero nella loro chiesa e la fonte divenne la fontana di Notre Dame.



Tornando a parlare degli anfiteatri naturali, quello più famoso e bello da vedere è senz’altro quello di Gavarnie, un impressionante zona di rara perfezione e maestosità, iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.


Niente può preparare a sufficienza il turista alla prima visita del Circo di Gavarnie. Esso presenta un diametro di oltre 5 chilometri, pareti verticali alte 1.500 metri addossate ai grandi canyon dell’alta Aragona spagnola, incantevoli cascate e una corona di vette che superano i 3.000 metri di altitudine!
Al Circo di Gavarnie si accede molto facilmente dal paesino omonimo, da cui già la vista è fenomenale. Attraverso un sentiero facile e non molto lungo si giunge dal villaggio fino ai piedi del circo.
Quello che vi consiglio di fare è di spendere un’intera giornata assaporando lentamente le bellezze di questo splendido luogo. Ora che è estate potete sostare lungo un fresco e refrigerante torrente per prendere il sole davanti a uno spettacolo di rara bellezza, potete pescare, potete consumare un piacevole pic-nic (non cucinando, però!) nelle apposite aree attrezzate presenti di tanto in tanto.


Poi si può continuare la camminata avvicinandosi lentamente a tale “anfiteatro” su sentieri comodi (ce n’è uno anche meno affollato, girando ad un certo punto a destra su un ponticello) che si schiudono su uno schermo naturale che si apre davanti a voi a 360°.



Le passeggiate in questa zona sono possibili anche d’inverno (muniti di apposite racchette) quando lo scenario cromatico ovviamente cambia, ma è altrettanto mozzafiato.
Torno indietro al paesino di Gavarnie girandomi ogni tanto a guardare senza mai stancarmi il capolavoro che è alle mie spalle e promettendo a me stesso di ritornare presto in queste splendide zone ricche di natura e spiritualità.



A proposito di spiritualità, a Gavarnie c’è da visitare anche una bella chiesetta, quella di Notre Dame du Bon Port. Da qui passa anche il Cammino di Santiago e la sua destinazione finale (Compostela) dista esattamente 911 km.


Un Cammino, anche questo ricco di natura e spiritualità, che vorrei proprio percorrere presto, magari a partire proprio da Gavarnie…

Per ulteriori informazioni:

Ente Turismo Francese in Italia
Ufficio del turismo di Lourdes
Ufficio del turismo Alti Pirenei
Ufficio del turismo Regione Occitania
Aeroporto di Lourdes
Compagnia aerea Albastar

Nessun commento: